
”Il tasso di occupazione in Italia è ancora ampiamente inferiore alla media dei paesi Ocse per diverse fasce di età”. A dirlo è l'organizzazione con sede a Parigi, che raggruppa le maggiori economie mondiali, in un rapporto presentato oggi (4 maggio) sulla riforma della regolamentazione in Italia. I fattori che influiscono sulla bassa occupazione, si spiega, comprendono la “dimensione ridotta delle aziende, gli ostacoli posti dalla regolamentazione, un limitato accesso al capitale esterno e il sottosviluppo degli istituti di ricerca”. Problemi anche nell'istruzione: “Il livello di conseguimento scolastico in Italia - si legge - resta comparativamente basso, con significative variazioni regionali nei risultati raggiunti dagli studenti”.
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