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Maternità e co.co.pro.

Il rapporto di lavoro sancito da un contratto a progetto è sospeso nel caso di malattia o infortunio del lavoratore o durante la gravidanza attraverso l’aspettativa per maternità.
In questi casi il lavoratore è obbligato ad inviare al datore di lavoro un certificato che attesti i motivi che lo rendono indisponibile e la durata del periodo in cui non svolgerà il suo lavoro.

In caso di gravidanza il co.co.pro. segue i criteri sanciti dal DM del 4 aprile 2002 per i co.co.co.
Tale normativa prevede che le collaboratrici iscritte alla gestione separata dell'Inps abbiano diritto (facoltativo) a una indennità per i 2 mesi antecedenti la data del parto e per i 3 mesi successivi alla nascita del bambino.

Sotto l’aspetto assicurativo, le tutele delle lavoratrici dipendenti e delle lavoratrici con contratto a progetto coincidono. La differenza tra i due tipi di contratto emerge sotto l’aspetto retributivo, poiché le lavoratrici con contratto co.co.pro. hanno diritto a un indennizzo non superiore al 80 % del compenso complessivamente ricevuto nei 365 giorni precedenti il periodo di maternità, solo a condizione che la lavoratrice abbia versato contributi per almeno 3 mesi nell'anno precedente.

Pur garantendo la non sospensione del co.co.pro. attraverso una proroga automatica della durata del contratto per 180 giorni ed il mantenimento del posto di lavoro, la lavoratrice con contratto a progetto ha diversi problemi per vivere tranquillamente la sua maternità.

Nei contratti a progetto la breve durata del contratto e la ampia disparità di potere contrattuale fra datore e lavoratore spinge la lavoratrice a non abbandonare il posto di lavoro finché le è possibile.
Oltre al periodo di aspettativa per maternità, le mamme lavoratrici a progetto non godono di tutele come: l'astensione facoltativa dal lavoro, i congedi parentali, i permessi per malattia del minore.

Da tale analisi risulta chiaro quanto sia, per la maggior parte delle lavoratrici a progetto, difficile svolgere i propri compiti di madre con quelli di lavoro. La nascita di un figlio comporta sempre più spesso la conclusione o la drastica riduzione dell'impegno lavorativo.

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