I provvedimenti disciplinari del lavoro rappresentano gli atti che il datore di lavoro può compiere e i procedimenti da impugnare qualora il lavoratore adotti dei comportamenti scorretti. In questo modo il datore tutela i suoi diritti e sanziona il lavoratore affinchè egli rispetti gli obblighi e gli impegni presi.
Le tipologie di sanzioni
In base alla gravità del comportamento del dipendente, il datore di lavoro può promuovere diverse sanzioni disciplinari. Dai provvedimenti più “leggeri” come la lettera di richiamo si giunge fino al licenziamento disciplinare che rappresenta la massima sanzione che il datore di lavoro può richiedere qualora il dipendente compia delle infrazioni gravi. Ecco le tipologie sanzionatorie principali:
Ammonizione scritta (lettera di richiamo): per le infrazioni di minore gravità;
Multa: per i comportamenti più gravi oppure in caso di recidiva. Corrisponde nella trattenuta in busta paga dell'importo corrispondente ad un massimo di 4 ore di retribuzione base.
Sospensione: corrisponde all'interruzione dell'erogazione retributiva per l'intera sua durata. Non può durare più di 10 giorni.
Trasferimento: se previsto dal CCNL, il datore può prevedere il trasferimento disposto a seguito di situazioni soggettive connesse al comportamento del dipendente, quando tale condotta abbia prodotto conseguenze rilevanti come elementi di disorganizzazione e disfunzione nell'azienda.
Gli step della sanzione disciplinare
Gli step della sanzione disciplinare sono:
- la contestazione. Ovvero l'atto con il quale il datore di lavoro, a conoscenza dell'infrazione compiuta dal lavoratore, contesta l'addebito a quest'ultimo. I requisiti devono essere quelli della specificità, immediatezza e immutabilità dei fatti contestati e deve rispettare quanto stabilito dalla legge.
- la difesa. Ovvero il diritto del lavoratore, entro 5 giorni dalla ricezione della contestazione, la propria difesa in forma orale o scritta.
- irrogazione della sanzione, ovvero l'intimidazione della sanzione disciplinare che segue la contestazione dell'infrazione. In questa fase il lavoratore viene a conoscenza del tipo di sanzione disciplinare scelta dal datore.
- impugnazione del provvedimento.
Il lavoratore può opporsi alla sanzione disciplinare comunicatagli in due modi. Promuovendo, entro 20 giorni dall'inizio della sanzione, la costituzione di un collegio di conciliazione ed arbitrato al fine di ottenere la revoca o la conversione del provvedimento oppure impugnando la sanzione sul lavoro davanti l'autorità giudiziaria.
2 commenti:
Salve volevo chiedere ho avuto una lettera di richiamo perché mi sono assentato di una sett di lavoro senza avvertire l'azienda ,giustamente l'azienda mi manda mezzo racc la lettera io intanto o rinunziato a lavorare e nessuno mi ha detto niente passati i cinque giorni per dare le mie spiegazioni cosa che non ho fatto volevo sapere l'azienda quanto tempo ha per farmi qualche ammonizione premetto io sto lavorando e nessuno ancora si pronuncia lavoro nel settore del legno industria grazie
Buon pomeriggio Bruno, dalla presentazione delle giustificazioni se l'azienda in un termine "ristretto", e consono alla valutazioni delle ragioni rese, non ha notificato nessuna intenzione di adottare sanzioni disciplinari, le giustificazioni si considerano accettate.
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