Se vi siete laureati è possibile riscattare gli anni di studio che diventano anni di lavoro ai fini pensionistici, ed è meglio pensarci subito perché il calcolo del dovuto viene fatto in base allo stipendio percepito al momento della presentazione della domanda.
Coloro che sono interessati, possono riscattare gli anni di laurea pagando al proprio Ente di Previdenza (INPS, INPDAP, altro) una determinata somma: questi contributi sono validi sia per il raggiungimento del diritto alla pensione, sia per incrementare l’importo della pensione stessa. Occorre però fare un’attenta valutazione sotto il profilo economico, se è conveniente o meno portare avanti questa pratica.
Sono riscattabili tutti gli anni del corso legale di laurea, che non siano già coperti da contribuzione obbligatoria: sono esclusi gli anni fuori corso. Non può effettuare il riscatto chi non ha concluso gli studi.
Sono equiparati alla laurea la laurea conseguita all'estero purché sia riconosciuta o abbia valore legale in Italia; le lauree in teologia o in altre discipline ecclesiastiche conseguite presso facoltà riconosciute dalla Santa Sede. Sono riscattabili semprechè non siano coperti da contribuzione, anche i periodi corrispondenti alla durata dei corsi di studio universitario a seguito dei quali siano stati conseguiti i diplomi universitari; i diplomi di specializzazione; i dottorati di ricerca, successivi alla laurea di durata non inferiore a due anni.
Non è necessario che questi ultimi titoli universitari siano richiesti per l'ammissione a determinati posti di lavoro o per la progressione in carriera.
Il riscatto può riguardare tutto il periodo o singoli periodi.
L’importo del contributo da pagare è calcolato dall’Ente Previdenziale in base all’età dell’iscritto, alla sua retribuzione alla data della domanda, nonché in relazione all’entità degli anni da riscattare. Il pagamento può essere effettuato sia in unica soluzione, che in forma rateale.
Il Protocollo Welfare, legge numero 247 del 24 dicembre 2007, ha introdotto importanti novità per facilitare l'accesso al riscatto della laurea: coloro che presentano la domanda dopo il 1� gennaio 2008, infatti, hanno la possibilità di pagare i contributi in un'unica soluzione oppure in forma dilazionata fino a 120 rate mensili senza interessi.
La misura prevede la possibilità di riscatto anche per i giovani ancora senza lavoro e non iscritti a forme previdenziali: possono infatti pagare un contributo per ogni anno da riscattare. Tale contributo è fiscalmente soggetto ad agevolazioni Irpef, cioè una detrazione del 19% sulle tasse.
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