Tra le indiscrzioni sul contenuto del decreto del Ministero Interno,lavoro e Innovazione circa le modalita' e gli adempimenti previsti per utilizzare la sanatoria in favore dei cittadini extracomunitari occupati irregolarmente dalla data del 9 maggio 2012,in quesa sede si evidenzia quella che da'per certo il ricorso al Durc per l'adempimento degli obblighi contributivi sul lavoro nero pregresso fatto emergere.
Questo significa che in caso di Durc negativo si ppotrebbe determinare l'esclusione del datore di lavoro dalla regolarizzazione in questione.,venendo così intrdotto un ulteriore requisito non indicato nella disposizione legislativa.
La procedura di regolarizzazione impone, al datore di lavoro, di sistemare il rapporto di lavoro negli aspetti retributivo, fiscale e contributivo relativamente al periodo pregresso fatto emergere. Sotto questi tre aspetti, in altre parole, vanno ottemperati gli obblighi e i versamenti, ma senza interessi e sanzioni, per il periodo di lavoro in nero che si intende regolarizzare.
In merito agli obblighi di natura contributiva, la bozza del decreto attuativo prevede due distinte modalità di «prova» degli adempimenti, a seconda che si tratti di lavoro agricolo dipendente non agricolo o dipendente agricolo o domestico.
Nel primo caso ,il datore di lavoro deve presentare copia delle denunce Uniemens prelevate dal rendiconto individuale del lavoratore per tutti i mesi oggetto della regolarizzazione.
Nel secondoi caso, datore di lavoro deve presentare la copia del modello Dmag e/o Dmag di variazione trasmesso all`Inps
Nel terzo caso , il datore di lavoro deve esibire copia del bollettino Mav con cui ha effettuato il pagamento dei contributi
. La bozza di decreto, tuttavia, prevede pure una «controprova» (della prova fornita dal datore di lavoro) nelle sole ipotesi di lavoro dipendente non domestico, agricolo e non agricolo. Nel primo caso (lavoro agricolo), impone allo sportello unico di richiedere in via telematica all`Inps una certificazione di regolarità contributiva dell`azienda agricola che attesterà, a decorrere dalla data di assunzione del lavoratore, l`avvenuta denuncia del lavoratore stesso e la correttezza e la correntezza di tutti gli adempimenti contributivi del datore di lavoro (la certificazione dì regolarità contributiva, dunque, si riferisce solo al lavoratore straniero regolarizzato). Nel secondo caso (lavoro non agricolo e non domestico), lo sportello unico ha l`obbligo di richiedere, sempre in via telematica, il documento unico di regolarità contributiva (ossia il Dure) al fine di accertare, a partire dalla data di assunzione del lavoratore, la correttezza e la correntezza dei versa- menti contributivi e assicurativi (quindi anche Inail) del datore di lavoro, nonché, se dovuti, dei versamenti alle casse edili.
E' risaputo che il Durc attesta la regolarità contributiva di «tutta» l`impresa nel suo complesso.Peraltro, potrebe acccadere che , anche nel caso in cui il datore di lavoro abbia realmente effettuato tutti gli adempimenti contributivi per lo straniero fatto emergere, sia emesso un Durc negativo, perché il datore di lavoro ha altre irregolarità che non riguardano i lavoratori interessati alla sanatoria.
In tal caso ,il datore di lavoro sarà o non sarà ammesso alla sanatoria? Si risponde che l'`eventuale Dure negativo, di per sé, non può essere motivo ostativo all`accesso alla regolarizzazione , spettera' , allora, allo sportello unico cercare di capire e stabilire se l'irregolarita che ha determinato il Durc negativo si riferisce o meno alla situazione del lavoratore straniero regolarizzato.
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