Una
definizione sostanziale e completa della figura in esame ci è fornita dal
Protocollo aggiuntivo per gli operatori di vendita del CCNL COMMERCIO.
L’Operatore di Vendita, pur
perseguendo un obiettivo lavorativo similare a quello dell’Agente di Commercio,
si differenzia da questo in merito alla natura giuridica del rapporto che si
instaura con il soggetto committente e per trattamento contrattuale e
normativo.
Potremmo quindi definire, anche se
impropriamente, un Operatore di Vendita come un “Agente di Commercio
subordinato”.
La fondamentale differenza tra
rapporto di agenzia (agente di commercio) e lavoro subordinato (operatore di
vendita) è insita, appunto, nelle modalità di svolgimento dell’attività di
promozione commerciale.
L’Agente di Commercio opera in
condizioni di rischio imprenditoriale, non è tenuto al rispetto di orari ed
itinerari predefiniti, non subisce in
sostanza il potere direttivo ma organizza
la sua attività
per rispondere all’incarico
del preponente ed al proprio interesse economico; in tale sintesi
risiede l’essenza della sua attività.
L’Operatore di Vendita è, invece, un
lavoratore subordinato che, nello svolgere un’attività con obiettivo similare a
quella dell’agente di commercio, mette a disposizione la propria capacità e le proprie risorse a favore dell’imprenditore/datore di lavoro.
La prestazione lavorativa
dell’operatore di vendita, scaturendo da un rapporto di natura subordinata, è
“di diritto” regolamentata sulla base del “potere direttivo” del datore di
lavoro ma, di fatto, connotata di ampia autonomia nello svolgimento delle
proprie mansioni.
Quindi se da un lato il rapporto di
agenzia (autonomo) spesso tollera un certo potere direttivo da parte del
preponente consistente in controlli, riunioni,
corsi, istruzione, dall’altro
non va
taciuto che spesso, soprattutto
in ambito commerciali,
si riscontrano posizioni dipendenti caratterizzate da ampia autonomia di
attività e di movimento e da retribuzione legata ai risultati (come nel caso
dell’operatore di vendita).
In conclusione potremmo dire
che la figura dell’operatore di vendita
si pone come via di mezzo tra quella di un lavoratore dipendente e un lavoratore
autonomo.
Di fatti, seppur
di
natura “subordinata”, l’attività dell’operatore di vendita è connotata di ampia
flessibilità e “adattamento” permettendo,
dunque, al datore di lavoro di usufruire
di una figura lavorativa sempre adattabile alle continue e mutevoli esigenze
aziendali senza dover ricorrere a figure ulteriori per i periodi di necessità.
Dott.
Bruno Olivieri
Consulente
del Lavoro
C.P.O.
Pescara al n. 349
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